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Redazione
Testata editoriale a cura dell’A.S.I.C.

Redazione:
Bonfiglio Vincenzo,
Columba Sergio,
Crocellà Marco,
La Mantia Gigi.
I Maya, conoscitori e dominatori del tempo (terza parte)
Sicuramente ricorderete quanto precedente detto sul calendario degli antichi Maya, adesso cercheremo di concludere questa breve digressione cominciando a trattare alcuni dei riti legati al Calendario e concludendo con qualche breve considerazione. Gli ultimi giorni, gli uaieb, di ogni “Giro del Calendario” costituivano per i mesoamericani momenti di vero tormento e di terrore; non si sapeva infatti se il nuovo ciclo poteva riprendere, poiché c'era il pericolo che il mondo venisse distrutto proprio all'ultimo giorno. Se tutto andava bene veniva celebrata con particolare solennità la “Festa del Fuoco Nuovo”. Anche se esula da ciò che questi articoli cercano di esporre, è giusto descrivere brevemente la pittoresca tradizione della “Festa del Fuoco Nuovo”. Durante gli uaieb, gli abitanti lasciavano spegnere i focolari e distruggevano gli arredi domestici. Regnavano ovunque diguni e lamenti. La donne incinte erano rinchiuse nei granai, per timore che si trasformassero in belve feroci; i bambini erano sospinti avanti e indietro e tenuti svegli, per paura che addormentandosi potessero trasformarsi in topi. Al tramonto, i sacerdoti, in pompa magna, personificando l'intera corte delle divinità, salivano sulla Collina della Stella. Mentre la notte compiva il suo corso, i sacerdoti scrutavano ansiosamente il cielo, attendendo l'ora in cui una stella o un gruppo di stelle, aldebaran o le pleiadi, avrebbero raggiunto lo zenit, dando conferma che il mondo sarebbe continuato.  Nel preciso istante in cui queste stelle passavano allo zenit i sacerdoti afferravano un attizzatoio di legno ed accendevano il nuovo fuoco nel petto aperto d'una vittima appena sacrificata per l'occasione. Le staffette portavano le torce col nuovo fuoco in tutti i templi informando tutti della possibilità di poter continuare a vivere. All'alba il popolo si riuniva in festa e cominciava a ricostruire quanto precedentemente distrutto, inoltre venivano eseguiti sacrifici, consistenti in ferite penitenziali e nell'immolazione di prigionieri. Un'altra importante abitudine che avevano questi popoli era quella di dare un nome ad ogni anno; quello cioè del dio portatore dell'anno; il nome era quello del giorno tzolkin nel quale finiva l'anno precedente. Oltre al periodo di 52 anni, era molto importante il suo doppio, cioè 104 anni, e risultava di grandissima importanza il periodo di tredici baktun che costituivano il “Grande ciclo” formato da 1872000 giorni (5128 haab o 5125 anni tropici). Tutte le date erano espresse a partire dalla data iniziale dell'attuale “Grande Ciclo”. Si dice che questa data rappresenti la creazione del mondo, o degli dei, ma più probabilmente si riferisce alla mitica nascita della civiltà Maya. L'era attuale, secondo la correzzione Goodman, Martinez, Thomson (GMT) tra il calendario Maya e quello Giuliano (quella che oggi è quasi universalmente accettata) era iniziata il 6 settembre del 3114 a.C. e terminerà il 23 dicembre del 2012 d.C., secondo la profezia Maya, il mondo così come noi lo conosciamo andrà incontro a un catastrofico cataclisma. Questa non è l'unica profezia legata al grande ciclo poiché i Maya avevano una concezione ciclica delle unità cronologiche: gli eventi dovevano continuare a ripetersi. Questi articoli non hanno assolutamente la pretesa di illustrare in modo completo e dettagliato la complessità di tale sistema di misura, ma vogliono semplicemente informare e far conoscere questo antico modo di misurare il tempo. Come riflessioni finale su tale argomento vorrei citare alcune particolarità di questo calendario che difficilmente si conoscono, ovvero: alla fine del “Grande Ciclo” il calendario si bloccava, praticamente i tre ingranaggi che lo costituivano erano costruiti in modo tale da non permettere una rotazione continua, quindi in un certo senso doveva essere “resettato”, inoltre con tale mezzo, che vorrei ricordarvi essere costituito da tre semplici ingranaggi di pietra, era ed è possibile prevedere i movimenti di tutti gli astri (conosciuti dai Maya), e delle eclissi (sia di sole che di luna) con una precisione che ha dell'incredibile, pensate che fino al primi anni del decennio compreso tra il 1980 ed il 1990, questo calendario riusciva a prevedere eventi astronomici con una precisione maggiore dei Super Computer del tempo. Con tale riflessione vi lascio e vi do l'appuntamento al prossimo “Ciclo” di articoli.
Bonfiglio Vincenzo
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