Le News
Redazione
Testata editoriale a cura dell’A.S.I.C.

Redazione:
Bonfiglio Vincenzo,
Columba Sergio,
Crocellà Marco,
La Mantia Gigi.
E se l’hardware non è così hard?
Quando si lavora in ambienti dove è importante che le risorse siano disponibili in ogni caso, dove non ci si può permettere che si perdano dati, o dove un collegamento di rete tende ad avere un’importanza vitale, è importante pianificare e mettere in atto una strategia di configurazione atta a fronteggiare casi che potrebbero inficiare tutti questi buoni propositi, e più catastrofici si è meglio è, non per avere un pensiero negativo, ma Murphy ha sempre dimostrato (perlomeno nel mio caso) di non essere un buontempone, ma di avere avuto veramente un occhio fino quando ha formulato le sue famose leggi.
Tutto si può guastare, dal potente server costato svariate decine di migliaia di euro fino al miserabile cavo in rame da due soldi, ma quando si deve venire a fare i conti con gente incarognita che ti chiede conto e ragione non ci sono ma o se che tengano, né ce ne si può certo uscire con un “era un’ipotesi così remota che non abbiamo ritenuto necessario badarci”. Le tecniche per salvaguardare la continuità di servizio (e conseguentemente il posto di lavoro) sono infinite e disparate, a seconda del genere di hardware di cui si sta parlando.

Quando si parla di server, a cui uno sbalzo di tensione particolarmente maligno può fare “saltare le valvole”, la tecnica più comune è la loro clusterizzazione, che non solo se ben configurata permette di avere un ottimo incremento di prestazioni, ma soprattutto mette al riparo da eventuali morie non previste (certo che nel caso di uno sbalzo di tensione che vi distrugge un server se non avevate pensato ad un semplice gruppo di continuità, o addirittura ad una ciabatta con fusibile, siete da ricovero!). Quando si parla invece di un collegamento di rete che NON deve cadere, raddoppiare il collegamento, sia in modo passivo (passare un secondo cavo) che in modo attivo (raddoppiare effettivamente le apparecchiature di collegamento ai due poli dei due cavi) è un modo per prevenire sgradite sorprese, ma anche in questo caso tutto ciò lascia il tempo che trova se non si fa con intelligenza: fare passare due cavi di rete esattamente l’uno accanto all’altro, talmente vicini che se viene troncato per qualsivoglia motivo l’uno è probabilisticamente verosimile che parta anche l’altro, non è una ridondanza molto funzionale, e tenete conto anche che il topo che vi ha eroso il primo cavo (e vi assicuro che succede) potrebbe non essere completamente sazio e decidere di dare una sbocconcellata anche al secondo. Anche molto più in piccolo, nel vostro personale, è importante sempre prevedere cosa succederebbe se ad un certo punto la catastrofe si dovesse realizzare: partizionare un disco mettendo i dati sulla seconda partizione è molto intelligente, permette di reinstallare un sistema operativo senza preoccuparsi granché dei dati, che tanto sono al sicuro, ma tenete conto che l’hard disk è un mezzo meccanico, e come tale soggetto ad una grande usura (non che quelli puramente elettronici non lo siano!), e se muore il disco fisso non c’è partizionamento che tenga!

Quindi se vi dovete parare il cu…..ore da possibili patemi, le due regole fondamentali sono ridondanza e backup, la prima per evitare una folla inferocita che cerchi di farvi la pelle, o la semplice cirrosi epatica vostra quando scoprite di aver perso due mesi di lavoro, e la seconda per evitare che dopo che la pelle vi è stata già tolta vi spalmiate da soli del sale addosso. La paranoia in questo caso non è un difetto, è un pregio, perché vi permetterà di dormire tranquilli la notte. Lasciandovi vi propongo un quesito (purtroppo vissuto da me in vita reale): secondo voi, fieri del fatto che avete una batteria di server perfettamente ridondati e funzionanti, tranquilli del fatto che niente di meno di un’esplosione in sala macchine ve li possa buttare giù, e ve ne siete pure vantati allegramente con i colleghi, vi rendete conto (grazie ad un’opinione spassionata del primo che passa, perché è sempre il primo che passa che le scassa allegramente!) che avete “allippato” tutti i cavi di rete ad un unico switch, che per quanto potente e di buona qualità è figlio unico di madre vedova, e trenta secondi dopo della vostra presa di coscienza il succitato switch decide di darvi prova della sua importanza, decidendo di botto di mettersi in ferie, che cosa è meglio, tentare il suicidio o attendere con pazienza che il capo vi chiami nella sua stanza presentando uno strano tic di nervosismo?
Crocellà Marco
Nome: Marco
Cognome: Crocellà
e-Mail: marco.crocella@tin.it

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