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Redazione
Testata editoriale a cura dell’A.S.I.C.

Redazione:
Bonfiglio Vincenzo,
Columba Sergio,
Crocellà Marco,
La Mantia Gigi,
La Perna Graziella (PR).
Software libero in ambito scientifico/didattico
L'abbinamento tra software libero[1] e scienza non è certamente mal posto. Le analogie tra i due mondi sono notevoli[2]: in entrambi i casi si cerca un avanzamento globale della conoscienza; lo "sviluppo" è condiviso, ed è sotto gli occhi di una "comunità" che valuta i risultati e può affermarne la validità (da una parte in termini di sicurezza, affidabilità, numero di errori, dall'altra la corrispondenza con le altre teorie e/o con i fenomeni fisici). E in entrambi i casi, la libertà non è un limite per l'utilizzo commerciale.

E in effetti la sinergia tra i due mondi è osservabile: vari progetti sono nati, e sostenuti, in ambiente universitario oltre che aziendale, forse anche più che in altri campi del sapere. Il modello stesso di sviluppo del software libero si presta ad essere integrato all'interno del mondo della ricerca proprio in virtù di questa base comune.

Viene quindi da chiedersi: è effettivamente possibile utilizzare il software libero con successo in ambito scientifico? In moltissimi casi, fortunatamente, la risposta è sì. Molto software è multipiattaforma, e questo consente di usarlo anche senza dover effettuare una migrazione totale ad una soluzione totalmente libera (appoggiandosi quindi ad un sistema operativo libero come GNU/Linux), anche se quest'ultima soluzione, oltre a consentire l'accesso ad una più ampia gamma di strumenti liberi, non è così dolorosa e difficile come potrebbe sembrare a prima vista.

Da dove iniziare? Facendo un passo indietro, e parlando in generale di cultura libera, non si può non citare l'esempio di Wikipedia (http://wikipedia.org), un'enciclopedia libera (i termini di licenza dei contenuti inseriti seguono regole analoghe a quelle del software libero) e quindi anche aperta al contributo di tutti. Nonostante questo, la dimensione della comunità (gli utenti "fissi" che ne curano il mantenimento) ha raggiunto il punto critico tale da consentire generalmente un buon equilibrio nel mantenimento di un punto di vista neutrale.

Tornando al software, le fonti per maggiori informazioni sono molte. Possiamo considerarne alcune:
- Scientific Computing with Free software on GNU/Linux HOWTO[3]. Pur non aggiornatissimo comunque riporta informazioni utilissime, e nonostante il riferimento esplicito a GNU/Linux nel titolo non si farà fatica a trovare del software multipiattaforma tra quelli indicati.
- "GNU ed educazione"[4] di FSF, che riassume le motivazioni e riporta i riferimenti a vari siti di sviluppo oltre ad una lista di software.

Ma questo è solo l'inizio...

[1] Il software libero è quello distribuito con una licenza che ne consente l'utilizzo, la modifica e la ridistribuzione senza restrizioni, spesso con effetto domino, ovvero le modifiche fatte devono essere ridistribuite con le stesse modalità. Si veda: http://www.gnu.org/philosophy/philosophy.it.html
[2]http://linuxdidattica.org/docs/filosofia/brtrz_2.html
[3]http://tldp.org/HOWTO/Scientific-Computing-with-GNU-Linux/
[4]http://www.gnu.org/education/education.it.html
Toscano Luigi
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Cognome: Toscano

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